Un modello glocale "Isola del Liri"
Alcune volte le realizzazioni dellingegno umano precedono o forse meglio si estrinsecano senza che sottenda ad esse un modello di pensiero od una bench� minima elaborazione speculativa. Nella nostra citt� lazione ha preceduto il pensiero ma adesso � arrivato anche il momento di capire interpretare e cercare di spiegare i motivi del cambiamento in atto.
Come ci piace sottolineare ad Isola del Liri � in corso un gigantesco sforzo per riconvertire il tessuto connettivo vitale della citt�, questa riconversione pu� essere riassunta nello slogan "Da Citt�-fabbrica a Citt�-Parco Fluviale Tecnologico". Questo cambiamento per essere veramente tale dovr� per� spostarsi nel tessuto sociologico e culturale della citt� risvegliandone le assopite potenzialit�. Per fare questo occorre osservare bene il mondo che ci circonda ed in cui siamo immersi e le grandi sfide che lumanit� si trova ad affrontare foriere di rapidi cambiamenti.
G�� l'Europa di Delors, nel Libro Bianco della Commissione Europea "Crescita, competitivit�, occupazione: le sfide e le vie da percorrere per entrare nel XXI secolo", ponendosi il problema centrale delle "tre disoccupazioni", tra le quali la disoccupazione tecnologica, affidava proprio ai progressi tecnologici ogni nuova opportunit� di crescita e di occupazione. Nelle "Conclusioni", il Libro Bianco recita: 'Levoluzione verso una "societ� dell'informazione" � un movimento di fondo ineluttabile, che coinvolge tutti gli ingranaggi ed i rapporti tra partner economici Lo spazio comune di informazione � fattore di miglioramento economico e sociale. Nell'attuale contesto concorrenziale, l'accesso alle informazioni e la loro mobilizzazione rappresentano elementi essenziali di produttivit� e di competitivit�.
Il Libro Bianco afferma che gli investimenti materiali e non, necessari per creare infrastrutture di informazione, rappresentano un sostegno diretto alla crescita e contribuiscono a migliorare le condizioni di offerta dal punto di vista strutturale: lo spazio comune di informazione � un fattore di coesione economica e sociale, che consentir� di ridefinire l'assetto territoriale e di promuovere nuove organizzazioni di lavoro. Alcuni servizi in particolare, che finora erano dominio riservato dello stato e che subivano restrizioni severe, potranno essere trasferiti ai privati.
In questo modo, la Commissione Europea gi� nel 1993 introduceva il nome di Societ� dell'Informazione e ne scopriva tutti i concetti innovativi. Contemporaneamente, indicava la dimensione 'locale" (cittadina, ma anche rurale) come risposta ai problemi di occupazione con i quali si apre il XXI secolo, senza per questo dimenticare l'importanza del contesto "globale": per consolidare questo fondamentale concetto, creava un nuovo vocabolo: "glocale".
L'accesso diffuso della cittadinanza alle strutture telematiche costituisce un importante ausilio alla crescita della Citt�, che dovr� essere:
"Citt� glocale" (GLObale/loCALE: con un maggior equilibrio tra i processi di globalizzazione e la valorizzazione delle risorse locali e delle diverse specificit� e attitudini);
"citt� sostenibile" (in grado di risolvere al proprio interno i problemi che genera, senza trasferirli ad altri o alle future generazioni);
"Citt� agor�" (con una totale armonia tra la coesione sociale e lo sviluppo economico).
Attualmente i quasi 5 miliardi di abitanti della Terra vivono, almeno nei paesi pi� industrializzati, su un territorio urbanizzato intessuto di reti tecnologiche ideate, progettate e realizzate principalmente nel corso di quest'ultimo secolo. Le "reti" di trasporto (auto, treni, navi, aerei, ecc.) e dell'energia (luce, gas, petrolio, ecc.), ma anche quelle di telecomunicazioni sempre pi� diffuse e capillari (radio, televisione, telefono, fax, cellulare, internet, ecc.), hanno fatto s� che si affermasse, in meno di cento anni, il cosiddetto "Villaggio Globale".
In questo Villaggio � possibile spostarsi sia "fisicamente" da un luogo ad un altro alla velocit� massima dei circa 1.000 Km/h dell'aereo, sia virtualmente" tramite terminali telematici alla velocit� di 300.000 Km/s della luce, senza ostacoli di spazio, n� di tempo. Circa 100 milioni di esseri umani di 4000-5000 anni fa, a differenza di quanto avviene oggi, abitavano in tanti "Villaggi Locali" non collegati tra di loro da strade, n� da reti di telecomunicazioni; qui vi trascorrevano l'intera esistenza, salvo dei periodi pi� o meno lunghi in cui si allontanavano dal villaggio per esplorazioni del territorio o a seguito di guerre e di catastrofi naturali.
Nel corso dei secoli il "Villaggio Locale" ha subito profonde evoluzioni strutturali finalizzate a favorire al massimo la comunicazione e lo scambio di informazioni tra i suoi abitanti. I modi di comunicare intorno a questi Punti Magici tramite l'incontro fisico, il "faccia a faccia", sono rimasti prevalenti ed immutati attraverso i millenni fin verso la fine dell"800 e ancora in uso nell'Italia della civilt� contadina della prima met� di questo secolo, basti pensare alle tradizioni, ai canti popolari, agli insegnamenti tramandati oralmente di padre in figlio.
A distanza di millenni, e in meno di cento anni, il grande sviluppo delle reti tecnologiche ha fatto s� che i "Villaggi Locali" si siano trasformati in un unico 'Villaggio Globale", nel quale � possibile avere disponibili in pochi secondi le previsioni meteorologiche a mezzo audiotel, radio, televisione, internet. Anche il censimento della maggior parte delle risorse naturali e minerali � disponibile tramite l'accesso a banche dati, aggiornate in tempo reale tramite telerilevamento. Ci� che oggi sfugge totalmente al controllo degli abitanti del "Villaggio Globale", non sono pi� quindi i fenomeni naturali o i dati sulle risorse alimentari ed energetiche della Terra, bens� i fenomeni che vengono innescati dall'interdipendenza di funzionamento tra le varie reti tecnologiche che avvolgono letteralmente il Mondo. Ogni giorno milioni di persone, dopo lo scambio di alcune informazioni tramite telefono, terminano la loro conversazione fissando un appuntamento per incontrarsi, sia pure per il solo tempo di stringersi la mano e guardarsi negli occhi, per uscire dall'isolamento delle mura domestiche, del quartiere o della stanza dell'ufficio. Cos� i pochi BIT scambiati "virtualmente" per via telematica si trasformano in "spostamenti fisici" delle persone lungo le tradizionali vie di acciaio" e "petrolio" a mezzo auto, treni, aerei, ecc..
In questa trasformazione "BIT virtuali" in "spostamenti fisici", oltre alla messa in gioco di migliaia di "WATT" di potenza/energia, c'� l'innesco di fenomeni di interdipendenza tra reti telematiche e le altre reti tecnologiche e di trasporto, con effetti sulla mobilit� fisica, sulle stesse reti telematiche (es.: intasamento linee o black out), sull'utilizzo delle risorse naturali. Per alcuni miliardi di esseri umani che vivono nel "Villaggio Globale" la sfida di ogni giorno � quella di sopravvivere in un Mondo dominato dall'interdipendenza di funzionamento tra le varie reti tecnologiche. A distanza di millenni si ripropone per gli esseri umani di nuovo la sfida in cui comunicazione e cooperazione dovranno essere le basi indispensabili per governare non solo gli effetti generati dalle reti telematiche sulle reti di trasporto e sulle altre reti tecnologiche, ma anche per gestire in modo innovativo le risorse naturali ed energetiche. Agli inizi degli anni '80 i mercati finanziari, valutari e di borsa hanno cominciato ad accusare il processo della globalizzazione proprio grazie alle reti informatiche ed alla possibilit� di avere accesso in tempo reale ad informazioni, ed a scambiarsi pagamenti in tempo reale. Questo, per�, non significa che la rivoluzione sia gi� avvenuta e sia completata perch� i mercati finanziari rappresentano, in fondo, solo una piccola parte in confronto a quello che � tutto il nostro modo di vivere. Ci� che sta succedendo, per�, � che, lentamente, questa rivoluzione sta andando a colpirci direttamente. Oggi ci troviamo in un momento di transizione in cui il nostro vecchio sistema (quando mi riferisco a sistema mi riferisco non soltanto alle nostre abitudini e al nostro modo di vivere, ma proprio al modo in cui sono pensati gli orari di lavoro, le regole, le norme sindacali, i rapporti fra lavoratori ed imprenditori, ecc.), il nostro vecchio modo di vivere viene scardinato dalla rivoluzione digitale. Questo scardinamento � oggi in corso, ma ci vorranno molti anni per poter arrivare ad una deregolamentazione del sistema. La rete digitale � di per s�, in qualche modo, anarchica e priva di regole: quando qualcuno si collega ad Internet, si collega a qualunque ora del giorno e della notte, e pu� lavorare quando gli pare. In futuro avremo un fenomeno che ci dar� molte pi� persone che lavoreranno in modo autonomo, ciascuno sar� molto pi� imprenditore di se stesso; anche i lavori di catena diventeranno con un valore aggiunto, da un punto di vista di conoscenza delle tecnologie informatiche, molto pi� elevati. Per quanto riguarda la smaterializzazione dell'economia, certamente, oggi, possiamo fare transazioni in tempo reale: comprare dollari a Tokyo e venderli a Francoforte in mezzo alla notte e cercare di giocare di anticipo sulle notizie; esistono dei programmi di vendita automatica che consentono di andare a dormire e di dare degli ordini elettronici di vendite o di acquisti di titoli e di valute, in modo da poter evitare il rischio, per esempio, di un tracollo improvviso a causa di un dato economico che viene comunicato, ad esempio, dal governo di Tokyo o dal dipartimento del commercio di Tokyo. Detto questo, la globalizzazione dei mercati finanziari � gi� ampiamente collaudata: ci sono miliardi e miliardi di dollari che corrono sui cavi elettronici ogni giorno, ogni ora, ogni minuto ed ogni secondo. Per ci� che riguarda la smaterializzazione dell'economia, di quell'economia che ci tocca pi� da vicino, ancora non ci siamo arrivati, ma c'� gi� una grande quantit� di esempi e di esperimenti che ci consentono di immaginare come sar� il nostro futuro. Sono stati messi a punto dei programmi attraverso i quali � possibile, mediante un computer, ordinarsi su misura un vestito; si ha un accesso virtuale al negozio: il negozio non esiste pi�, � smaterializzato; per�, attraverso il video, si ha come la sensazione di entrare in questo negozio; si guida con un comando il proprio cammino, si arriva ad una porta, si parla con una commessa virtuale, la quale, per� ha una voce che non � metallica o digitalizzata, bens� una voce suadente, accattivante e molto bella, con la quale si dialoga come se si fosse davvero nel negozio; in realt�, si � seduti in poltrona. Poi, sul video, scorrono dei modelli che indossano dei vestiti, si sceglie il vestito, il colore, si d� la propria taglia, si pu� addirittura inviare una fotografia, e si vede la propria immagine col vestito addosso; dopo di che lo si ordina con la propria carta di credito, non si ha bisogno di usare denaro (� il Cashless World, il mondo senza contanti). Infine, il vestito viene inviato direttamente a casa. Questo � un esempio di smaterializzazione alla quale andiamo incontro; ancora non siamo arrivati a questa fase dell'economia anche perch� ci sono delle resistenze da parte dei negozi di tipo tradizionale, da parte delle persone che sono abituate a lavorare nel modo pi� vecchio, e che cercano di resistere a questi cambiamenti, i quali, per�, sono, ovviamente, inevitabili.
La globalizzazione pu� uccidere i mercati, in quanto si focalizza sulla massima efficienza creando inesorabilmente una standardizzazione della qualit� e una guerra dei prezzi ed umilia l'iniziativa dei singoli individui. In questo modo la globalizzazione se presa come "modello unico" finirebbe col danneggiare l'economia e l'occupazione, nuocendo, in sintesi, alla tanto auspicata qualit� della vita. Sarebbe tuttavia errato dare dei giudizi sommari su concetti cos� complessi. Infatti la globalizzazione � nata come una realt� disegnata dalla convergenza dei 2 mondi tecnologici dell'Informatica e delle Telecomunicazioni. E questa globalizzazione tecnologica ha portato, come naturale conseguenza, la globalizzazione dei prodotti, dei servizi e anche dei mercati. La globalizzazione � un concetto da temere; e tuttavia non � possibi le ignorarlo, in quanto � ormai una realt� irreversibile e ineludibile. Peraltro, esso ha certamente molte sfaccettature positive. Diventa quindi vitale farlo coesistere con altre innovative strategie sociali, che ne esaltino gli aspetti positivi e ne smussino quelli negativi. Il disegno strategico obbligato � quello di associare alla globalizzazione una serie di concetti ed iniziative concrete in ottica 'locale".
Si impone quel concetto che l'Unione Europea, con estrema lucidit�, ha identificato e definito come "glocalit�": la capacit� di promuovere uno "sviluppo sostenibile" in chiave locale, sia pure ispirato ad una visione e ad una realt� sempre pi� globali. In effetti, la globalizzazione tecnologica della telematica non solo non contrasta con la "glocalit�" auspicata, ma anzi ne � necessaria premessa: unica speranza per realizzare contemporaneamente "il globale" e "il locale" .
Il concetto ispiratore, lungi dal ripudiare l'ottica universale del "vil laggio globale", ne prende atto e la definisce come "spazio telematico" ma associa ad esso uno "spazio sociale", che � l'ottica dell `incontro" tra gli individui che costituiscono la Societ�: con le loro diverse attitudini, le loro diverse professionalit� e i loro diversi ruoli sociali. Solo in questo modo le varie comunit� possono mantenere la propria identit� e restare responsabili del loro futuro. Solo in questo modo le comunit� (cittadine o rurali) potranno garantirsi la "sostenibilit�" del loro futuro. A cominciare dall'occupazione, che nella Societ� dei Servizi del XXI secolo sar� sempre pi� legata alla libera iniziativa dei singoli. Esiste realmente la necessit� e l'urgenza del superamento del "Villaggio Globale" dando vita a un nuovo Villaggio, il "Villaggio Glocale" un armonioso mix tra vecchio e nuovo. I "Villaggi Locali" sono stati , tra la fine dell"800 e quella di questo secolo, collegati tra di loro tramite reti tecnologiche diventando un unico "Villaggio Globale"; il XX secolo sar� ricordato nella storia dell'umanit�. Realizzare la la CITTA' GLOCALE (globale/locale):una citt�' con un maggiore equilibrio tra i processi di globalizzazione e la capacit� di valorizzare le risorse locali e le diverse specificit� ed attitudini; luogo fisico, di concentrazione di servizi basati su potenti strumenti HW, SW, TLC; e quindi luogo di accesso e navigazione nello "spazio comune di informazione": luogo pubblico, di accesso alla conoscenza ed alla fruizione della "materia prima" informazione, per il lavoro, lo studio, la creativit� d'impresa, l'interfaccia con la pubblica amministrazione e con altri soggetti per fini:
nuova polarit� urbana, dotata di sufficiente massa critica, economia di scala, vivibilit� d'ambiente, per avviare un processo aggregativo basato su un mix di interessi capaci di innescare una spirale virtuosa di attrazione verso la nuova polarit�.
In base a quanto sopra, ecco un'occasione per realizzare un progetto di recupero di edifici, di aree dismesse, per contribuire al superamento della frammentazione urbana e dell'assenza di identit�, innescando processi di neoradicamento ed integrazione fondati su:
Lemergenza lavoro e disoccupazione si presenta con caratteristiche peculiari, legate ai fenomeni in parte locali, ma si inserisce anche in un quadro internazionale che vede la concomitanza di quattro macrofenomeni mondiali: una crisi strutturale dell'industria una conseguente crisi strutturale dell'occupazione una nuova accresciuta coscienza sociale una pretesa da parte dei cittadini di servizi efficaci ed efficienti A questi quattro macrofenomeni mondiali si sovrappongono due realta' emergenti: i grandi progressi della tecnologia delle telecomunicazioni; l'assunto che la "conoscenza delle informazioni" � tanto importante quanto le informazioni stesse. Stanno conseguentemente cambiando le relazioni politiche e sociali, le relazioni industriali, l'ottica di mercato, il ruolo del cittadino: l'immaginario collettivo e' gia' sulla lunghezza d'onda della nuova Societa' Telematica, la Societa' dei Servizi. Le prospettive occupazionali, a fronte della continua riduzione dei posti di lavoro (fenomeno purtroppo strutturale e non evitabile) sono riposte nella Societa' dei Servizi, lanciata dal G7 nel 1994, a Napoli, con il nome di Societa' dell'Informazione Globale. La telematica e' uno degli strumenti principali che puo' aprire nuove prospettive occupazionali. Le citt� vivranno nei prossimi anni una transizione verso una societ� ad alta intensit� di conoscenza, basata su una nuova potente infrastruttura di telecomunicazione (le cosiddette "autostrade dell'informazione"): lo "spazio comune di informazione" (si veda il Libro Bianco della Commissione Europea). L'informazione costituir�, in definitiva, la materia prima essenziale sulla quale fondare una nuova organizzazione del lavoro e una economia sempre pi� orientata verso la produzione e la fruizione di beni immateriali. L'esigenza di adottare nuovi approcci progettuali per le citt� "tradizionali" da trasformare in citt�-digitali (cio� in citt�-imprese fondate sull'"informazione" come materia prima - dove il termine "informazione" va inteso come informatica, telecomunicazioni, multimedialita', spettacolo, incontro multidisciplinare, cultura, strumento per la qualita' della vita richiede da parte delle Citt�' di assimilare una nuova cultura. Una citt�' dotata di reti telematiche ad alta velocita' e' il prerequisito necessario per ottenere una diffusa usabilita' della telematica e per soddisfare le esigenze crescenti dell'utente. Non si puo' tuttavia pensare che una parte sufficientemente vasta della popolazione sia in grado (culturalmente ed economicamente) in breve tempo di dotarsi di strumenti telematici adeguati. Ne consegue un serio rischio che la telematica resti appannaggio di un numero ristretto di persone, per preparazione tecnica o per censo; con ripercussioni negative sullo sviluppo della Citt�' e sulla soddisfazione dei Cittadini. E comunque, una "citt� digitale" non � semplicemente una citt� "cablata", il cui progetto si riduca ad una capillare fornitura a domicilio (casa per casa, famiglia per famiglia) di una multimedialit� domestica, ridotta a semplice integrazione dell'attuale offerta di media (TV, telefono, modem per PC). All'interazione fra persone, non si potra' mai sostituire esclusivamente una interazione dell'individuo con strumenti tecnologici, forse capaci di metterlo in comunicazione con parti del "villaggio globale", ma a scapito della partecipazione locale, dell'interesse per il proprio quartiere, per il proprio ambiente urbano, per i rapporti sociali con i concittadini.
Si pone la necessita' che la telematica diventi, nell'ambito della citt�', il nuovo strumento che favorisca le occcasioni di incontro sociale, interprofessionale e con le Amministrazioni Pubbliche. La telematica consente cosi' di contribuire al miglioramento della qualit� della politica, offrendo la possibilit� di accrescere le occasioni di interattivit� tra Amministrazione e Cittadini. Questa nuova consapevolezza ha gi� prodotto alcuni risultati attraverso la sperimentazioni di Reti Civiche. Esse permettono di comunicare, scambiare opinioni, interagire con gli Amministratori, partecipare al governo della propria citt�, manifestare idee e ricevere servizi pubblici, con maggiore trasparenza ed efficienza.
I Comuni saranno quindi in grado di:
Lo sviluppo sostenibile dei singoli Sistemi Paese � la pi� grande sfida dell'umanit� per il XXI secolo. I vari Sistemi Paese dovranno nel futuro essere in grado di risolvere al proprio interno i problemi che generano (inquinamento, emarginazione sociale, disoccupazione, ecc.) senza trasferirli ad altri o alle future generazioni.
Una tale sfida � conseguibile solo con la crescita di una "consapevolezza globale" in tutti i cittadini sui temi legati allo sviluppo sostenibile e alla possibilit� concreta di realizzare un maggior equilibrio tra i processi di "globalizzazione dell'economia", e la capacit� di valorizzare le "risorse locali", dando vita a una nuova dimensione economica, industriale e sociale: la dimensione "glocale" (globale/locale).
La Pubblica Amministrazione, centrale e locale, riveste un ruolo basilare per assicurare un modello di Sistema Paese a sviluppo sostenibile e per fronteggiare le emergenze di cui sopra. Negli ultimi due secoli lo sviluppo dei Sistemi Paese ha ricevuto grande impulso dall'utilizzo di una vasta gamma di nuove tecnologie: quali la motorizzazione a carburante per il trasporto, lo sfruttamento dell'energia elettrica, del gas
Tutte queste tecnologie sono rimaste praticamente immutate nelle ultime decadi e il loro funzionamento � ancora basato sui vecchi modelli di utilizzo, che non tengono affatto conto della grande potenzialit� innovativa delle tecnologie dell'informazione, pensiamo solo alle possibili applicazioni da sviluppare nel campo del riciclaggio dei rifiuti, dell'utilizzo di energie alternative. La pura globalizzazione dell'economia, supportata da una "telematica" al servizio di sistemi produttivi e commerciali essenzialmente centralizzati, conduce alla robotizzazione eccessivamente spinta dei processi, con effetti in realt� molto dannosi sugli attuali modelli di sviluppo, basati su Acciaio/Cemento/Petrolio/Carta, che sono sempre pi� pericolosamente saturi.
La conseguenza pi� vistosa � la disoccupazione strutturale (come dimostrano i 18 milioni di disoccupati nella sola Europa).
La "telematica", utilizzata semplicemente per rendere i processi di produzione sempre pi� automatici (robot e automazione d'ufficio), non sar� in grado di rendere reversibile il fenomeno della saturazione dei modelli di sviluppo tradizionali (di cui sopra).
Essa, nonostante le grandissime potenzialit� intrinseche, finisce per essere impiegata in una miope prospettiva di vantaggi per pochi.
La "telematica" va invece utilizzata per aprire nuovi "spazi", totalmente indipendenti dagli "spazi fisici" per "desaturare" i modelli saturi: altrimenti rischia di diventare un "boomerang".
Gli "spazi informatici" per esempio sono aperti gi� da tempo, ma questa timida alba della Societ� dell'Informazione ancora non � stata seguita dallo splendore del giorno: le potenzialit� di tali nuovi "spazi" sono rimaste confinate in ambiti angusti.
L'aumento di produttivit� dovuta all'innovazione portata dall'informatica a partire dagli anni '60 � elevatissima: sono saturi i mercati dei beni materiali, � saturo il territorio edificabile, i modelli di sviluppo tradizionali sono profondamente in crisi.
Sono fenomeni che riguardano tutte le Societ� industriali e impongono una totale e profonda revisione dei modelli di vita, di lavoro e di produzione.
La telematica, come ben mostra il fenomeno INTERNET, � la porta per accedere, dal "Mondo fisico" che va diventando sempre pi� affollato, ai "nuovi spazi" di un "Mondo dematerializzato" che preveda produzione e fruizione di nuovi beni immateriali (informazioni, software, servizi, intrattenimento, cultura, ecc.) e materiali ad elevato contenuto immateriale (design, moda, ecc.).
La nuova occupazione, le nuove attivit�, l'integrazione sociale, i nuovi stili di vita e di lavoro glocali (globali/locali) passano tutti all'interno di questi nuovi "spazi immateriali", essi sono alla base della futura economia della Societ� dell'informazione.
Per entrare nel XXI secolo � indispensabile progettare e realizzare nuove infrastrutture tecnologiche nel cui contesto si possa dare vita a questi nuovi "spazi immateriali" che allargano, rendono pi� ampio il "Mondo fisico". Tali "spazi" essendo per� basati sull'immaginario collettivo e sulla circolazione "interattiva" delle idee, hanno bisogno per il loro sviluppo dell'interazione sociale tra individui, della condivisione e dello scambio delle loro idee, intrinsecamente legate alle forme di rappresentazione mentale di ciascuno.
La forte componente sociale degli "spazi immateriali" presuppone per il loro sviluppo che il 100% degli individui possa accedervi.
Il nuovo immaginario multimediale e collettivo interattivo globale, le future funzioni urbane, i nuovi prodotti e i servizi post-industriali, viaggeranno lungo le nascenti autostrade dell'informazione; � lungo tali autostrade che dovranno nascere gli "spazi immateriali", "spazi" con una fortissima componente sociale: le Piazze Telematiche. Dovranno essere i nuovi luoghi urbani del "Mondo dematerializzato" basati essenzialmente sulla circolazione e il confronto delle idee a "distanza" ed allo stesso tempo luoghi di incontro che consentono la socializzazione tra individui.
La progettazione e la realizzazione di questi nuovi luoghi urbani rappresenta un'opportunit� storica, unica e irripetibile: localizzandoli sul territorio in modo mirato possono diventare i poli dello sviluppo post-industriale, contribuire al riorientamento dei flussi di traffico e di informazione e ridisegnare la mappa delle funzioni urbane per realizzare le citt� digitali del XXI secolo.
Infatti, realizzando le autostrade telematiche (via "cavo" e via "etere") in modo che i "contenuti digitali" (informazioni, software, servizi, funzioni urbane, ecc.) vengano veicolati in contesti territoriali ben individuati (ad esempio ex-uffici, o immobili in disuso, che si renderanno sempre pi� liberi a seguito della diffusione di teleattivit�, di teleservizi, ecc.), da riqualificare e recuperare per ospitare gli "spazi immateriali", diventando le polarit� del nuovo sviluppo socioculturale.
La riqualificazione e il recupero urbano pu� essere esteso anche alle aree verdi e alle infrastrutture viarie circostanti gli edifici che ospitano gli "spazi immateriali", realizzandovi zone pedonabili, ciclabili, spazi per lo sport, il tempo libero e la cultura, restituendo il valore dei luoghi agli abitanti di tutto il territorio (nelle aree urbane, di periferia e rurali).
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